Le nostre Chiese


Chiesa di San Niccolò

Notizie storiche e artistiche

Santuario Madonna delle Grazie o dell’Incoronata
Notizie storiche e artistiche
 
La chiesa ebbe origine da una cappellina sorta per invocare la fine della peste del 1348.
Al centro dell’altare maggiore si venera una bella tavola della Madonna con il Bambino, riferibile al pittore senese quattrocentesco, Pellegrino di Mariano Rossini.

Nell’altare a sinistra dell’altare maggiore, si trova un’ opera attribuibile a Giuseppe Nicola Nasini (1657 – 1736), che simboleggia Il perdono di Assisi.
Nel transetto, sulla destra: Stendardo processionale dipinto da Ventura Salimbeni, detto “Bevilacqua” (1568 – 1613); da un lato vi è la Vergine in gloria tra i santi Sebastiano e Rocco, dall’altro la raffigurazione della Madonna delle Nevi, con Papa Liberio che con una zappa traccia le fondamenta della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, secondo la tradizione che un cinque agosto, tra il 352 ed il 366, sia nevicato sul colle Esquilino e l’evento sia stato interpretato come miracolosa indicazione del luogo dove doveva essere costruita una chiesa in onore della Madonna. Questo dipinto in tela, fu ordinato dal Vescovo di Chiusi nel 1619 e per il quale furono pagati scudi 20 dal comune di Arcidosso.
Nell’altare a destra dell’altare maggiore: Madonna del Rosario, tela settecentesca di un autore ignoto.
Sull’altare della parete nel braccio sinistro del transetto: Vergine in trono, col bambino Gesù, i santi Giovanni Battista e Celestino V papa, di Giovan Battista Camarri, sacerdote di Arcidosso, datata 1736.
Sulla parete antistante l’altare maggiore, nel riquadro a sinistra, Madonna in trono col Bambino e San Giovannino di Giuseppe Nicola Nasini, datata 1726 e in quello a destra, il Ritorno dall’Egitto, copia del dipinto di Francesco Vanni (1565 – 1615), che si conserva nella chiesa di San Quirico e Giulitta a Siena, probabilmente eseguita da Francesco Nasini (1611 – 1695).
Nella parete superiore del presbiterio, rimangono frammenti di un affresco tardo cinquecentesco, con Scene del Paradiso.
Sull’altare della parete del braccio destro del transetto si ammira un altare cinquecentesco, l’unico in pietra nella chiesa e una tela con la Vergine con Bambino tra i santi Francesco d’Assisi ed il re Sigismondo, di un autore ignoto.
Di seguito, porzione dell’affresco con la Madonna delle Grazie, di scuola senese dei primi del secolo XV, qui trasferito dall’abside della cappellina originaria quattrocentesca. Osservando le spalle della Vergine, si può intuire la tipica iconografia medioevale della Madonna della Misericordia: la Vergine, con le braccia aperte, tiene allargato il manto, per proteggere il paese. Tale raffigurazione la vediamo completa nel riquadro centrale del pulpito in pietra, opera quest’ultima probabilmente dello scultore Pietro Amati, di Arcidosso, al quale è attribuita anche l’Acquasantiera a calice posta all’ingresso, che reca nella base la data del 1581.
La chiesa originariamente era una cappellina situata dove è l’altare sul quale viene celebrata la Messa.
La navata centrale fu realizzata nel corso del XV secolo quale portico aperto, “per ricovero nelle intemperie ed asilo ai pellegrini”.
Nella metà del secolo XVI furono costruite le navate laterali e probabilmente l’elegante archeggiatura in pietra a tre campate, opera del maestro Matteo di Battista, 11 luglio 1566, come ricorda un’iscrizione posta sopra l’arco di comunicazione della navata di sinistra con il transetto.
Osservando la facciata con i suoi tre portali architravati, ritmata da duplice ordine di lesene tuscaniche, con capitelli scanalati poggianti su alti plinti, risultano evidenti le fasi d’ampliamento dell’edificio: il profilo del portico quattrocentesco a capanna, con i due finestroni rettangolari. E’ notabile anche per il paramento murario a conci di pietra a vista e le navate laterali, aggiunte successivamente, che corrispondono alla parte della facciata ricoperta da intonaco.
Verso il 1643 fu aggiunto un nuovo altare in stucco e la sovrastante cupola. La chiesa oltre all’altare maggiore è arricchita con diversi altari in pietra lavica locale o peperino.
L’ampio sagrato è preceduto da una ripida scalinata in travertino, riedificata, secondo un precedente impianto, nel 1865. Fu poi radicalmente restaurata nel 1939.
La torre campanaria a due ordini, fu costruita nel 1851; la Fontana “medicea” in trachite, in stile tardo manierista risale forse agli inizi del XVII secolo.


Chiesa di San Leonardo

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Chiesa di Sant'Andrea

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Chiesa di San Lorenzo


Convento dei Cappuccini

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