Se ci riflettiamo comprendiamo che per parlarci di sé e svelare
il fine della nostra vita, Dio non aveva altra strada che quella
di farsi uomo Lui stesso. Solo così poteva dire in un linguaggio
umano che cosa attende l'uomo dopo la vita e chi è Lui. Maria si è
prestata per favorire questa iniziativa di Dio. Questa scelta l'ha resa
la più grande tra tutte le donne e nei secoli sarà chiamata «beata».
Sarà nostro aiuto!
A noi, dunque, impegnarci in questo Natale a vivere il
suo vero significato, a dare fondamento a tutto l'Avvento che ci ha
preparato a questo dono: accogliere Gesù che viene! Non
dobbiamo dimenticarci infatti che a Natale festeggiamo la
«nascita di Gesù». Perché se ci dimenticassimo di festeggiare la
nascita di Gesù, il Natale diventerebbe una festa vuota… Sarebbe
come ricevere un magnifico regalo: un bellissimo, gigantesco regalo,
confezionato con una splendida carta ed uno stupendo fiocco
colorato, poi lo scarto tutto emozionato, apro la scatola, guardo
dentro, e dentro il pacco… non c’è nulla! Che regalo è?
Solo quando mi ricordo della nascita di Gesù e dell’amore di Dio
che è contenuto nella festa del Natale, solo allora il regalo è vero e
pieno di qualcosa che mi rende felice! È Gesù a rendermi felice,
superata la frenesia della compera dei regali dove si corre senza
incontrarsi e si dimentica il vero dono che è il corpo: un corpo per
vedere, per ascoltare, per toccare, per incontrare, per ricevere, per
amare… La tradizione del regalo non va biasimata, ma ricondotta alla
sua essenza: essere segno, memoriale del vero dono fatto all’uomo:
il corpo a immagine del suo creatore. Grande mistero!
In tutto questo facciamoci guidare da Maria!
Buon Natale!
Con amicizia
don Luigi
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